1992

1992

“La solidarietà è possibile: dal terreno del disagio verso una società dove l’uomo incontra l’uomo”. E’ stato questo lo slogan che ha accompagnato la riflessione sulla nostra esperienza comunitaria ormai giunta al decimo anno di vita. Dieci anni di pensieri comuni, di progetti e di scelte a volte difficili in un contesto in continuo mutamento. Un piccolo “cantiere” sempre attivo, un “laboratorio di umanità”, questa è stata la nostra esperienza e la storia delle nostre famiglie in questi anni. Un tentativo di ripensare alla famiglia in termini diversi e l’esigenza di ricostruire un modo più autentico di essere cittadini a partire dai bisogni dell’uomo debole, privo dei diritti fondamentali, senza voce, probabilmente “poco cittadino”.

1991

per la prima volta si pensa di allargare l’accoglienza, nasce la comunità educativa Samuele che accoglie altri quattro ragazzi che ben presto diverranno otto e ci sarà bisogno di aumentare gli spazi dell’appartamento in affitto di via Maragne – Cittadella. Per la prima volta si rende necessario l’assunzione di educatori professionali che assieme a noi lavorano anche presso la comunità Maranathà.

1987 – 1990

sono anni difficili, di ambientamento in un territorio diverso ma si affronta la quotidianità con grande entusiasmo e voglia di riuscire nella convivenza delle famiglie e accoglienza dei numerosi ragazzi che si susseguono. E’ una accoglienza che parte dal nostro essere “genitori” e che vuole dire un modo diverso di essere famiglia. E’ un sogno, quindi, di famiglie che accolgono e che sentono la responsabilità di un impegno per una società più giusta, più a misura d’uomo, dove i diritti di cittadinanza sono realmente esigibili. E’ attorno ad un’idea di città come dimora, di cittadinanza come luogo di riconoscimento di diritti e di doveri verso chi è debole, ammalato, verso chi sta crescendo ed ha bisogno di cure, di chi è immigrato e cittadino del modo, che si fonda il nostro impegno politico da sempre opzione fondamentale della comunità.

13 settembre 1986

E’ fatta !!!!! Dopo una giornata in cui non c’è stato neppure il tempo di pensare lasciamo Tencarola (nostro paese), Padova, Vicolo Santonini. Si ricomincia a Cittadella, via Zanella.

maggio 1986

si intensificano, nel frattempo, i viaggi a Cittadella: servono per verificare con la direzione dell’Ulss 19, la serietà della proposta, vedere la casa, definire i dettagli del progetto e, in seguito, per stendere la convenzione.

5 gennaio 1986

in un incontro con gli amici della Pastorale Sociale e del Lavoro di Padova, sappiamo che a Cittadella l’ULSS 19 ha una casa con quattro appartamenti, chiusa da qualche anno e destinata a “comunità di accoglienza”. Molte volte si è stati sul punto di aver trovato una casa abbastanza grande per poter vivere assieme, le famiglie ed i ragazzi accolti, ma alla fine per svariati motivi non se ne faceva più niente. Iniziano i primi contatti con i responsabili dei Servizi Sociali di Cittadella e arriva in comunità, proprio in quel periodo, un ragazzo dell’ULSS 19 del Mediobrenta.